Personaggio poliedrico, tra i maggiori vocalist della scena contemporanea, Al Jarreau rappresenta l’espressione più evoluta di un certo modo di fare musica, accessibile ma allo stesso tempo sofisticata, coniugando alla perfezione lo spirito colto del jazz con elementi pop. «Pop singer» (come amava definirsi lui stesso) di Milwaukee, porta sulla scena musicale un repertorio elegante e sofisticato, valorizzato da una timbrica vocale unica e straordinaria, che combina duttilità e delicatezza, energia e calore. Figlio di un pastore evangelico, inizia a cantare da piccolo nel coro gospel della chiesa locale. Sarà l’etichetta di Frank Sinatra a farlo arrivare alle orecchie giuste, quelle della critica più sofisticata che incensa il suo modo di spaziare tra le ottave. L’ascesa sulla scena internazionale avviene alla fine degli anni ’70. Il doppio live Look To The Raimbow fa gridare al miracolo. Al Jarreau si aggiudica il Grammy per il miglior album di jazz vocale e viene additato come l’artefice di un nuovo modo di cantare, un modo in cui la voce si avventura in assoli straordinari, trasformandosi a tratti in un nuovo e inusitato strumento a percussione.